LA STORIA IL REI IL KI I PRINCIPI REIKI E RELIGIONE
Queste informazioni sulla storia del Reiki sono frutto di una mia personale ricerca fatta nel web e attraverso testi che parlano della storia del Reiki. Le fonti più accreditate che ho usato sono quelle della Usui Reiki Ryoho Gakkai attraverso Hiroshi Doi, Dave King che ha ricevuto a suo volta informazioni dalla sua maestra Tennon–in, studentessa diretta di Usui ancora vivente, Chris Marsh attraverso degli studenti di Usui ancora in vita, Taggart King ed infine attraverso il libro di Don Beckett : The True Story: An Exploration of Usui Reiki.
Mikao Usui Sensei è nato il 15 agosto del 1865 a Yago, un villaggio nel distretto Yamagata, nella prefettura Gifu. Il nome dei nonni era Tsuname Chiba, quello di suo padre Uzaemon e il cognome di sua madre Kawaii. Usui Sensei era sposato e aveva due figli. Sua moglie si chiamava Sadako e il suo cognome da nubile era Suzuki.
Quando era ancora molto giovane entrò in un monastero Tendai vicino al monte Kurama nel quale per anni studiò e praticò il Ki Ko (Chi Gung) e le arti marziali tra le quali Yagyu Ryu, un’antica arte marziale usata dai Samurai, acquisendo abilità e destrezza in esse.
Secondo le fonti di Taggart King si racconta che Usui sensei era uno studioso acuto e che i suoi interessi spaziavano tra vari argomenti e che studiava voracemente leggendo molti testi. Presso una biblioteca a Tokyo Usui sensei era solito fare molte ricerche e studi, tra i quali la Medicina Tradizionale Cinese, Medicina occidentale, Astrologia, Numerologia e Chiaroveggenza psichica, ma essendo lui un ricercatore spirituale aveva studiato anche le maggiori religioni nel mondo.
Pare anche risaputo che Usui sensei abbia viaggiato in Cina, America e Europa dove ha potuto approfondire le sue ricerche. All’epoca dell’ imperatore Meji Tennon tali viaggi erano incoraggiati.
Lungo la sua vita Usui sensei ebbe modo di compiere diversi lavori o mansioni tra cui il reporter, l’industriale, il segretario di un politico, il missionario e la guardia penitenziaria. Alcune fonti sembrano confermare che Usui sensei per un periodo sia stato il segretario di Shimpei Goto, segretario delle ferrovie giapponesi e segretario degli interni. In Giappone la mansione di segretario equivaleva a quella di guardia del corpo. Fu in quel periodo che Usui sensei ebbe l’opportunità di viaggiare molto anche all’estero.
Secondo Hiroshi Doi Usui sensei fu per un periodo di tempo un sacerdote Shintoista per poi passare ad appartenente a varie altre sette buddiste. Un’altra fonte invece asserisce (A. Pope) che Usui sensei da giovane abbia avuto una conversione al Buddismo Shingon.
Mentre un’ultima fonte da parte di studenti di Usui sensei vicini alla sua famiglia asseriscono che è stato sempre un buddista Tendai e che per un periodo diventò uno Zaike (sacerdote Tendai che vive nella sua casa e non nel tempio).
Nel lontano 1922 Usui sensei aprì la sua prima sede di insegnamento o Dojo ad Hara Juku Tokyo.
Si dice che verso la fine del 1920 creò un piccolo manuale che usava e che era solito passare ai suoi studenti.
Questo manuale consisteva e conteneva principalmente i 5 precetti Reiki, delle meditazioni, e le poesie native Waka. Non vi erano incluse nessuna posizioni delle mani per la cura degli altri. Alcuni dei suoi ultimi allievi ufficiali della marina credono che l’apertura della sua sede di insegnamento nel 1922 coincide con la nascita del suo metodo e con la fondazione della Usui Reiki Ryoho Gakkai.Studenti di Usui
C’è pero da dire che questi studenti sono riusciti solo ad avere pochi mesi di insegnamento prima della morte di Usui e dunque non si sa per certo quanto potevano effettivamente sapere di Usui.
Il termine che Usui sensei spesso usava per definire cosa insegnava era “un metodo per ottenere o raggiungere la perfezione personale” o, a volte, semplicemente lo definiva il “mio metodo.”
Iniziò formalmente ad insegnare il suo metodo nel 1912 dunque 10 anni prima che aprisse la sua sede di insegnamento a Tokyo.
Alcuni dei suoi studenti diretti ancora viventi facevano riferimento a tale metodo con il nome di “Usui Do” che significa la via di Usui (intesa come sentiero di apprendimento o metodo) oppure “Usui Teate” che sta alle posizioni o applicazioni delle mani di Usui.
Usui Sensei non insegnava le stesse cose a tutti i sui studenti, ma personalizzava il suo insegnamento in base alle relative abilità e interessi di ogni singola persona che istruiva. Nessuno schema standardizzato dunque, bensì un metodo che riusciva ad adattarsi in base al ricevente. In questo modo anche lui aveva l’opportunità di crescere ed evolversi non essendo legato ad alcun parametro fisso.
Dunque, originariamente il metodo non conteneva nessuna posizione delle mani come la conosciamo e pratichiamo oggi, piuttosto era un metodo per ottenere la perfezione personale o satori (illuminazione improvvisa che porta consapevolezza istantanea).
In Giappone dopo la sua morte si sono divulgate diverse varianti del suo metodo. Sembra che alcuni lo insegnavano come un metodo di auto risveglio o realizzazione con livelli e riti cerimoniali di passaggio presi come modello dell’arte marziale Judo di Jigoro Kano, mentre altri ancora lo insegnavano come sentiero spirituale puntando però sulla guarigione e su una particolare procedura di potenziamento chiamata Reiju. Le fonti a volte sono contrastanti, ma questo è normale visto che sono passati 84 anni dalla morte di Usui e molte cose per anni sono rimaste celate. Interessante però sembra il fatto che successivamente alla sua morte ci sia stata una variazione di visione nell’insegnamento del metodo come abbiamo potuto vedere. Il perché ci risulterà più chiaro andando avanti. Sembra quasi che alcuni abbiano seguito gli insegnamenti originali di Usui sensei che aveva concepito il metodo come un sistema di auto risveglio mentre altri hanno seguito il sentiero spirituale attraverso il reiju e l’imposizione delle mani per favorire la guarigione. Quest’ultimo elemento fu introdotto solo poco prima della morte di Usui sensei e non da lui direttamente, come vedremo piu avanti.
La informazioni che abbiamo della URRGakkai provengono essenzialmente attraverso l’iscrizione delle stele commemorativa e attraverso ciò che ci ha raccontato Hiroshi Doi, egli stesso appartenente per un tempo alla USSGakkai. Sia lui che la Gakkai sembrano asserire che Usui sensei insegnava un metodo chiamato Usui Reiki Ryoho (metodo di guarigione di Usui), alcuni lo traducono come Reiho che sarebbe un diminutivo di Reiki e Ryoho, altri invece lo traducono come Reiho riferendosi a un Metodo dello spirito o metodo spirituale.
Sia Dave King che Chris Marsh, attraverso le loro fonti giapponesi, confermano che né Usui sensei né i suoi studenti abbiano mai chiamato l’insegnamento Usui Reiki Ryoho. Ecco dunque una prima differenza tra le versioni, ma non sarà l’unica. Infatti, come detto prima, sembra che Usui chiamava il suo metodo Usui-Do o Usui Teate. Inoltre, aggiungono che la URRGakkai non fu fondata da Usui sensei. Come si evince dall’iscrizione della stele commemorativa essa fu fondata da uno o più ufficiali della marina, studenti finali di Usui sensei, dopo la sua morte. Pare che fu fondata a scopi memoriali e che il titolo di Presidente gli sia stato conferito a livello onorario. L’informazione di Dave King proviene da una monaca buddista, che stava insieme a Usui sensei quotidianamente durante il periodo in questione, aggiungendo, inoltre, che la storia dell’illuminazione di Usui sensei sul monte Kurama durante i 21 giorni di digiuno non corrisponde a quella divulgata dalla URRGakkai come incisa sulla stele.
Infatti, la versione della URRGakkai e di Hiroshi Doi, proveniente appunto dalla stele commemorativa, sembra diversa da quella raccontata dagli studenti diretti di Usui sensi ancora in vita. Loro concordano con ciò che Hiroshi Doi afferma in relazione al fatto che all’eta di 50 anni Usui sensei si dedicò fortemente alla ricerca spirituale, praticando per 3 anni consecutivi meditazione Zen, cercando l’illuminazione – cosa che però non riuscì a conseguire . A quel punto il suo maestro Zen gli diede il consiglio “Cerca di morire” (muori come Ego e sorgi come spirito) e nel disperato tentativo di ottenere il satori andò sul monte Kurama, meta allora preferita di molti ricercatori spirituali. Una volta giunto sul monte iniziò un digiuno nell’intento di morire o ricevere l’illuminazione. Sempre secondo la URRGakkai e Hiroshi Doi nel mattino del 21° giorno ebbe un’esperienza illuminante e trascendentale, una sorta di potenziamento Reiki cosmico che lo indusse poi successivamente a creare il suo metodo.
Sulla stele, l’iscrizione dice che sul monte Kurama ha percepito una grande energia Reiki sopra la sua testa. In un manuale presentato dalla gakkai ai loro studenti si quota che Usui sensei disse che ha realizzato per caso il metodo e che aveva ricevuto una forza guaritrice percepita nell’aria durante un digiuno.
Tutte e due le versioni sembrano confermare i 3 anni di meditazione zen e il Satori (momento di improvvisa consapevolezza) ricevuto durante il digiuno sul monte Kurama, però non trovano accordo nei tempi. La URRGakkai afferma che Usui sensei terminò i tre anni di istruzione zen nel 1922, dove, invece, la versione degli studenti di Usui ancora viventi asseriscono abbia iniziato la sua istruzione zen. Affermano inoltre che l’episodio sul monte Kurama fu una delle 5 volte che Usui andò per eseguire la meditazione del Loto e che il satori ricevuto non fu la base sulla quale poi egli fondò il suo metodo.
Esso infatti sembra fondare le sue radici sulla sua conoscenza come buddista Tendai e su delle pratiche Shintoiste che lui insegnava già anni prima della sua esperienza sul monte Kurama. Sicuramente, se Usui iniziò il suo addestramento zen nel 1922, la conseguente meditazione sul Kurama avrebbe avuto luogo nel 1925, un anno prima della sua morte.
Smpre secondo le fonti giapponesi di Dave King, Usui sensei sviluppò la versione Teate dagli insegnamenti provenienti della versione Usui Do e nessuna delle due comprendevano una procedura di potenziamento energetica.
Dopo nel 1925 il dojo luogo (jo) dove si segue la via (do) di Usui sensei fu ripreso da un gruppo di ufficiali della marina comandati da un ammiraglio di nome Ushida. Essi richiedevano un tassa di entrata molto alta agli studenti e gli insegnamenti di Usui sensei venivano presentati da un amico stretto e studente di Usui di nome Toshihiro Eguchi. Quest’ultimo sembra essere l’unico studente ad aver terminato l’insegnamento sotto Usui sensei fino al Shinpinden (livello Maestro). Già esperto guaritore ed amico stretto di Usui fu sempre lui ad aver introdotto le tecniche di imposizione delle mani attraverso un metodo da lui ideato chiamato Te no ira Tyoji (guarigione con il palmo della mano) e gli fu permesso da Usui di insegnarlo nel suo dojo sotto la sua supervisione o osservazione.
Nel 1926 un metodo chiamato Usui Reiki Ryoho fece la sua prima apparizione. Questa era una versione dell’ Usui teate sviluppato sotto l’influenza di Ushida, Eguichi e Dr. Hayashi .
Secondo le informazioni di Dave king da parte della studente vivente di Usui, Tenon-in, il metodo di guarigione con l’imposizione delle mani venne insegnato nel dojo da Eguchi e Hayashi e non da Usui (anche se era presente ed osservava gli insegnamenti come detto poc’anzi).
Hayashi ed Eguchi sono gli unici studenti che hanno terminato tutti i livelli del Usui do, Hayashi però, gli ha completati solo nel 1931 sotto T. Eguchi.
Gli allievi diretti di Usui che avevano appreso sia Usui Do che il Teate, riferiscono a Chris Marsh che ricevere frequentemente il reiju era una parte importante del metodo.
Lo stesso Usui passava reiju con il solo intento, senza eseguire formali procedure.
Le procedure apprese dal maestro di Chris Marsh pare provengano dal Buddismo Tendai. Secondo lui il Dr. Hayashi non studiò abbastanza tempo per apprendere tutti gli insegnamenti del metodo prima della morte di Usui sensei.
Le fonti a volte si contraddicono una con l’altra; qua mi viene in mente la similitudine con la storia di Gesù e gli apostoli. Credo che forse ognuna delle fonti porti con sé un pezzo di verità.
I livelli Reiki furono chiamati Shoden, Okuden e Shinpinden, ogni livello aveva dei sottolivelli arrivando dunque a 6 livelli.
Originariamente chi raggiungeva il livello shinpinden era abilitato all’insegnamento. Più tardi nella URRGakkai fu aggiunto il livello Shihan ed ogni sede della Gakkai ne aveva solo uno.
Si può dunque presumere che con l’aggiunta del livello Shihan i livelli arrivarono a essere 7 nella URRGakkai. Cosa che darebbe ragione a Barbara Weber Rei, fondatrice dell’A.I.R.E. (American International Reiki Association) Reiki Master formata sotto la Takata e che entrò in conflitto con la nipote della Takata, Phillys Lei Furumoto, fondatrice invece dalla famosa Reiki Alliance.
Hawayo Takata non ha formato maestri fino al 1976 e ha successivamente cambiato il numero di livelli di nuovo a 3.
Come il suo maestro, Hayashi insegnò cose differenti a differenti studenti. Uno dei suoi rinomati studenti, Mr. Tasumi chiamò ciò che ebbe appreso come Usui Do, un’altra studentessa Mrs. Yamaguchi chiamò la sua versione Jikiden Reiki, mentre la più illustre delle sue studentesse Hawayo Takata chiamò la sua versione Usui Shiki Ryoho, ossia Metodo di guarigione secondo lo stile di Usui.
Si deduce da questo che il metodo Reiki si sia evoluto in base alle persone con cui è venuto a contatto. A questo punto possiamo tranquillamente dire che Usui non passava un metodo fisso e uguale per tutti. Tutto ha avuto un’evoluzione dalla psicologia, dalla medicina, dalla meccanica, etc. e sono convito che anche il Reiki stia compiendo attraverso ognuno di noi la sua evoluzione.
Durante il 1920 nel Giappone proliferarono tante società spirituali e metodi di guarigione. Molti dei quali contenevano la parola Rei (spirito). Ci fu il Dai Rei Do (Grande via dello spirito, che ha molte similitudini con il Reiki di Usui che conosciamo oggi) e i Rei Shi Jitsu ambedue create da Morihei Tanaka. Chissà se fu Tanaka a influenzare Usui o Usui a influenzare Tanaka? C’era anche la Rei Ju Society appartenente a Fumio Ogawa membro della URRGakkai
Anni prima si dice che Usui era solito frequentare un gruppo chiamato Rei Jyutsu Kai (sublime incontro delle anime) che si riuniva ai piedi del monte Kurama a nord di Kyoto, rinomato per lo svillupo psichico e la chiaroveggenza.
Un altro gruppo devoto alla guarigione e alla purificazione spirituale, presumibilmente connesso ad Usui sorse nel 1930, usando un’energia che più tardi venne chiamata JohRei (purificazione dello spirito). Il metodo Johrei ha molti parallelismi con il Reiki e allo stesso modo tale metodo si è diffuso nel mondo e così come il Reiki di Usui ha dato origine a molte diramazioni.
Un altro che creò un suo sistema di guarigione spirituale fu, come citato prima, l’amico stretto di Usui, Toshihiro Eguchi che era un insegnante di scuola.
Egli ebbe modo di apprendere i più profondi segreti del metodo di Usui e si dice che fu lui a insegnare ad Hayashi e agli altri fondatori dellaURRGgakkai come dare i potenziamenti energetici Reiju. Ha anche sviluppato un suo metodo chiamato Te no ira Tyoji (guarigione con il palmo della mano) che appunto gli fu permesso di insegnare nel dojo di Usui.
Il Dr. Hayashi era un capitano della marina ritirato, pare avesse 47 anni quando iniziò l’addestramento con Usui nel maggio del 1925. Insieme a lui anche i sui compagni ufficiali di marina, Ushida e Taketomi, iniziarono a frequentare il Dojo di Usui. Questi furono gli ultimi studenti che Usui ebbe modo di istruire. Sembra che Usui li icontrò durante delle sedute di guarigione fatte alla base navale. Il Dr. Hayashi, che stava cercando un metodo di pronto soccorso per alleviare il dolore ai soldati feriti, ebbe modo di confrontarsi con Usui sensei e lo convinse successivamente a fare accettare lui, Ushida e Taketomi nel suo dojo per ricevere l’addestramento. Costoro erano degli studenti diversi dal solito, ecco perché alcuni allievi di Usui rimasero male quando appresero che Usui avrebbe insegnato il suo metodo spirituale a dei militari. Queste persone però avevano un potere economico forte e con i loro soldi Usui si pagò le spese di mantenimento del Dojo. Proprio in quel periodo, mesi prima della sua morte, vennero introdotti i simboli come oggi li conosciamo. Li introdusse a beneficio degli ufficiali diella Marina. Normalmente gli studenti apprendevano ad incorporare i Kotodama attraverso la pratica di meditazioni buddiste o shintoiste. Poi agli ufficiali furono insegnati anche i simboli. Si pensa per via delle loro credenze religiose o forse per accelerare il loro apprendimento. Gli studenti che hanno insegnato a Chris Marsh dicono che non ci fu abbastanza tempo per Hayashi di apprendere l’intero sistema, come ho detto piu volte. Hayashi, si dice fosse stato coinvolto nella fondazione dell’URRGakkai che però lasciò presto, al massimo nel 1931, in quanto non era d’accordo su come insegnavano il metodo. Dopo la morte di Usui il Dr. Hayashi si prese cura del dojo e si mosse in una area differente di Tokyo, a Shinano Machi. Con l’ aiuto di Taketomi e Ushida insegnò il metodo originale di Usui operando anche negli ospizi. Nel 1931 cambiò il nome del dojo in Hayashi Reiki Kenyukai (Centro di ricerca Reiki di Hayashi) e iniziò a insegnare a modo suo, cosa che fece allontanare diversi studenti da lui.
In conclusione credo che non verremo mai a conoscenza di quale fosse esattamente il metodo di Usui. Forse, in fondo, nessuno lo conosce veramente visto che cambiava insegnamento in base a chi addestrava. Il Reiki funziona al di là che sia tradizionale o originale, Karuna o Tibetano, Komyo o Gendai. Al di là delle tecniche e dei nomi ci sono delle anime in evoluzione che attraverso il Reiki si stanno evolvendo. Nessuno ha portato il vero Reiki di Usui alla luce eppure ha funzionato alla grande. Credo che l’eredità di Usui, lasciata attraverso il suo intento di autorealizzazione, si stia comunque compiendo. Attraverso il Reiju ci ha dato un mezzo incredibile di risveglio spirituale. Usui sapeva che innanzi tutto la guarigione doveva avvenire dentro ognuno di noi ed è questa la grande sfida del Reiki. Più passano gli anni in cui sono a contatto con il Reiki più l’attenzione si è spostata dagli altri verso me stesso. E con gioia scopro, facendo questa ricerca, che molte mie intuizioni erano giuste. Sento il forte bisogno di spogliarmi di tutti gli abiti che mi hanno sostenuto e portato fin qua. Ora è venuto il momento “per me” di svuotare il bicchiere, che in quasi 20 anni ho riempito con nozioni, tecniche, simboli e quant’altro, per dar spazio al maestro che è dentro di me. Oggi sento il bisogno di praticare il “mio Reiki” che è la sintesi di ciò che in tanti anni di pratica assidua ho distillato. Ciò che conta, è che questo è il miglior Reiki per me! Per tanti anni, al di là della verità su cosa faceva o non faceva Usui, al di là se il metodo usato fosse tradizionale o non, il Reiki ha funzionato! Ed è da questa riflessione che forse dovremmo partire, nel pieno rispetto e onore di chi ci ha preceduto, ma con lo sguardo al presente e proiettati verso il futuro.
Graziano Scarascia
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