Nella cultura cinese il Qi oppure Ch’i, che in Giappone viene chiamato Ki, può essere definito quel principio attivo che è parte di ogni forma vivente. Un’altra traduzione che gli viene attribuita è Energia vitale o forza vitale oppure energia che fluisce. Il Ch’i è il principio fondamentale su cui si fonda la Medicina Tradizionale Cinese ma è anche un principio importante nelle arti marziali.
MTC
ma è anche un principio importante nelle arti marziali. La traduzione letterale di Qi è respiro oppure aria o ancora gas. Sempre nella Medicina Tradizionale Cinese esso viene associato al flusso bioelettrico del nostro organismo partendo dal concetto che il nostro corpo è un campo magnetico vibrante e vivente. Gli studi sulla conduzione bioelettrica
Segnale Bioelettrico
nel nostro corpo sono iniziate negli anni 60. Questo campo è influenzato da diversi fattori, tra cui le nostre attività motorie, le nostre sensazioni, dalla qualità dell’aria che respiriamo, dal nostro stile di vita, dal cibo, ma anche dalle condizioni esterne come lo smog elettromagnetico, dalle energie naturali che ci circondano ma anche da quelle innaturali. Il Ch’i o Ki può dunque essere definito come la sorgente della vita e saperla regolare, equilibrare ed armonizzare ci aiuta ad avere una vita lunga e sana. Ricordiamoci che siamo parte della natura e dei suoi cicli e che andare contro natura e contro i naturali cicli favorisce la malattia. Seguire il Sentiero naturale veniva chiamato DAO (TAO).
DAO o TAO
Il Ch’i è stato studiato per millenni e veniva stimolato e riequilibrato attraverso massaggi, meditazioni, agopuntura, shiatsu, tui na e attraverso assunzioni interne o applicazioni esterne di particolari erbe. Anche le arti marziali usavano il concetto di Ch’i o Ki (vedi il Tai Chi, kung Fu, Qi Qong, Aikido). Un punto importante per la raccolta del Ch’i è il Tan Dien (basso, perché ce ne sono 3), esso viene chiamato il campo dell’elisir, ma viene anche considerato la batteria Bioelettrica. Concetti del Ch’i si trovano anche in altre culture, come per esempio il prana dei veda o il mana della cultura hawaiana, il Lüng del Buddismo tibetano. Il Ki dunque non è altro che una manifestazione, all’interno di ogni cosa manifesta. Già nello stato embrionale veniamo caricati e attraversati da questa energia, che poi crea i sopramenzionati campi elettromagnetici. Durante lo sviluppo embrionale, che si manifesta con dei movimenti a spirale, all’embrione affluiscono di continuo due tipi di energia: Una discendente, che viene canalizzata dalla madre attraverso la fontanella (7°chakra o polo magnetico superiore), e una ascendente che viene prodotta dalla rotazione della terra, canalizzata dalla madre attraverso il 1°chakra (polo magnetico inferiore). Questi due tipi di energia, che costituiscono forze diametralmente opposte, attraverso la linea hara della madre, vengono messe a disposizione dell’embrione, caricandolo dall’alto e dal basso e generando così energia elettromagnetica. Grazie a queste cariche bioelettriche l’embrione “vive”. L’energia vitale (Ki) ha dunque due aspetti, uno maschile yang (forza centripeta) ed uno femminile ying (forza centrifuga) Yin e Yang
dalla cui unione e combinazione tutto si crea tutto.
Cerchiamo ora di capire in che modo l’interazione di questi due aspetti dell’energia genera gli organi nell’embrione. Fra il campo elettromagnetico che circonda l’embrione ed il suo centro ha luogo uno scambio energetico di cariche, determinato da correnti spiraliformi, che dal campo migrano verso l’interno dell’embrione (che assume per questo 12 posizioni diverse). All’interno, queste forze, si muovono con velocità o vibrazioni diverse. Le vibrazioni lente danno luogo a forze centripete yang che a loro volta formano gli organi compatti. Le vibrazioni rapide di natura centrifuga ying, invece formano gli organi cavi. Gli organi di struttura compatta yang si bilanciano con gli organi di struttura cava ying in base ai seguenti accoppiamenti:
ORGANI COMPATTI:
Polmoni – Milza – Pancreas – Cuore – Reni – Costrittori Cuore – Fegato
ORGANI CAVI:
Colon – Stomaco – Intestino Tenue – Vescica Urinaria – Triplice apporto di calore – Cistifellea
ORGANI COMPATTI: | YANG | VIBRAZIONI LENTE: | YIN |
ORGANI CAVI: | YIN | VIBRAZIONI RAPIDE: | YANG |
L’operatore Reiki dovrebbe praticare esercizi per rinforzare il proprio Ki. Fare attività fisica, condurre uno stile di vita equilibrato, mangiare sano e fare meditazione sono solo alcuni accorgimenti che un buon operatore dovrebbe seguire. Chi non si esercita quotidianamente, acquisendo abilità e sviluppo negli esercizi per il riequilibrio del proprio Ki, rischia di creare disarmonie nel proprio campo bioenergetico. Credo che sia ormai superato pensare che in un trattamento bioenergetico si possano solo canalizzare cariche energetiche neutrali. Ricordiamoci che lo scambio delle proprie energie vitali avviene sempre e comunque, anche se non siamo consapevolmente implicati nel processo di interscambio bioenergetico. Praticare Reiki richiede esercizio e applicazione quotidiana. Lo stesso Fondatore praticava le arti marziali e il KIKO.
Ki Ko
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