La forza vitale si manifesta nel cambiamento
La Storia: In questo articolo vado ad approfondire ulteriormente il concetto del Ki o Chi. Il KI indica la forza vitale di ogni cosa. Ma partiamo con un po’ di storia: Definire e concettualizzare il Ki è cosa non semplice. Il termine KI arriva in Giappone dalla cultura Cinese ed esso esprime fondamentalmente tutte le energie dell’universo sia della natura che quelle umane. In Cina il Ki rappresentava la forza o l’energia che dava origine alle funzioni psiscologiche e fisiche ed è per questa ragione che esso veniva utilizzato ampiamente nelle arti marziali così come nella medicina tradizionale cinese ed anche in molti tanti altri aspetti riguardante la vita. Anche nell’ambito militare, il Ki, veniva utilizzato per determinare il livello di forza dei soldati per indirizzarli in base ciò verso l’addestramento più idoneo.
Le altre culture: Come detto prima possiamo dunque definire il Ki come quella Forza Vitale che scorre in ogni organismo vivente e che lo caratterizza. Altri termini analoghi li troviamo anche nelle altre culture come per esempio nella trazione Induista dove il termine corrispondente è Prana. Nella cultura occidentale invece il significato che più si avvicina deriva dal termine latino Spiritus latino che è traduzione di quello greco pneuma ( “respiro”, “aria”, “soffio vitale”) e che a sua volta è equivalente alla voce ebraica rû:ah. La rû:ah indica il soffio del vento che è relazionato al potere divino di creare la vita imprimendo il soffio vitale che si trasforma nell’uomo nell’essere vivo attraverso il respiro o il suo alito.
La filosofia: Potremmo tradurre l’ideogramma KI, come Essenza Individuale, e cioè quella particolare caratteristica che distingue un essere da tutti gli altri. Seguendo una interpretazione filosofica o spirituale potremmo accostare il Ki all’anima, alla coscienza, alla psiche, al microcosmo o in senso più pragmatico alla individualità, alla personalità al.’identità ed al suo carattere. Insomma a tutte quei segni unici che ci rappresentano.
La scienza: Secondo la concezione Taoista la base dell’energia umana viene da i nostri genitori. Secondo il tao l’energia è costituita da un aspetto duale e complementare rappresentato dallo Yin (Madre, femminile) e dallo Yang (Padre maschile) L’energia femminile Yin dunque proviene dall’ovulo della madre mentre l’energia maschile Yang proviene dallo sperma del padre. La fusione e combinazione di questi due elementi da origine alla vita. Così dalla nascita ogni uomo ha al suo interno quello che viene chiamato KI originale che rappresenta il suo potenziale energetico. Un altro fonte di energia a cui attingere il Ki è l’aria che respiriamo e il cibo che ingeriamo. Respirando e mangiando l’essere umano assorbe quello che viene definito Ki postnatale.
Il KI però viene anche emanato dalle stelle proveniente da un raggio luminoso, onda elettromagnetica, vibrazione subsonica. Come sappiamo la stella più grande e vicina alla terra è il sole. E’ dal Ki che viene irradiato attraverso lo spazio che dipende la vita. L’energia cosmica, attraverso la sottilissima polvere cosmica (residui dell’esplosione di pianeti, stelle ed asteroidi), carica l’aria che respiriamo. La polvere cosmica, piove costantemente sulla terra ed è molto ricca di KI.
Spesso nel Reiki parliamo dell’energia che trasmettiamo con il termine luce questo perché osservando le piante esse riescono attraverso la fotosintesi a trasformare luce in nutrimento. Allo stesso modo un operatore Reiki porta, attraverso il Reiki, nutrimento per il corpo, la mente e lo spirito. Infatti l’essere umano assorbe energia vitale indirettamente dalla luce cibandosi di verdure. Anche mangiando carne otteniamo il Ki ma in quantità minori.
Il Ki come ogni altra cosa esistente nell’universo è un frutto, una manifestazione, dovuta al continuo movimento ciclico del Tao. Il movimento di ogni elettrone, di ogni protone è espressione del ciclo perpetuo della natura, e tutto l’universo funziona in modo ciclico perché segue la legge cosmica del Tao, perché l’universo stesso e tutto ciò che comprende è la legge cosmica stessa, la Via, il Tao. Tutto ciò che esiste è espressione del suo movimento: la sua staticità corrisponde al Wu Chi; il suo movimento al fluire del Ki. L’esistenza è dunque un’illusione, è la proiezione olografica data dal movimento del Tao.
Nel Taoismo si da molta importanza nel mantenimento e nella coltivazione di un alto livello energetico con l’intento di mantenere una connessione stretta tra l’universo esterno (ciò che ci circonda) e l’universo interno (se stesso). Il fine ultimo è infatti quello di trascendere la dualità per sentirsi tutt’uno con l’universo.
Conclusioni: Il livello della nostra energia è in stretta relazione con ciò che mangiamo, su come respiriamo, su come pensiamo e su quanto siamo in grado di raggiungere un stato di pace ed equilibrio. I vari sistemi che preservano la vita sia quella biologica ma anche quella psicologia da un lato consumano energia e dall’altro ne apportano . Anche se indipendenti i due sistemi si influenza a vicenda. Il compito di chi fa Reiki e proprio quello di cercare un equilibrio tra mente e corpo per trovare il sentiero che porta alla pace.( intesa come assenza di conflitto) Diventando consapevoli del proprio Ki possiamo affermare la nostra individualità nell’universo trovando la giusta collocazione per espletare la propria missione di vita. Il Ki ci insegna che siamo tutti costituiti dalla stessa sostanza ma che ogni uno ha una sua ben precisa individualità e potenziale che lo caratterizza. E attraverso questa caratteristica che dobbiamo lavorare affinché si manifestino tutti i nostri talenti e carismi che potenzialmente abbiamo custoditi dentro di noi. Il conflitto nasce prima nella mente e finisce per contaminare poi il corpo abbassando così notevolmente il nostro livello energetico ed esponendoci così alle patologie. Il Reiki ci invita a coltivare la nostra natura a conoscerci ad accettarci e cosa importante, ci sprona a manifestare le nostre potenzialità, qualunque esse siano. Il lavoro è su se stessi perché la strada che porta alla realizzazione di sé va percorsa fino in fondo. Il ReiKi dice che la vita si manifesta su più piani e che ha bisogno di tempo per giungere alla sua realizzazione. Cosi anche noi, attraverso i nostri pensieri, abbiamo l’opportunità di manifestare i nostri intenti questo se avremmo la costanza e la determinazione di credere in essi e di perseguirli. Bisogna avere la saggezza di mettersi in discussione comprendendo che la vita è un’energia in divenire. La vita è mutazione la vita e cambiamento.
Diceva Eraclito; Non si può discendere due volte nel medesimo fiume e non si può toccare due volte una sostanza mortale nel medesimo stato, ma a causa dell’impetuosità e della velocità del mutamento si disperde e si raccoglie, viene e va.
Rimanere statici e fissati nei modelli di pensiero obsoleti è segno di insicurezza e di paura. La vita è abbondanza e va mangiata e respirata con coraggio. Credere in sé è indice di maturità e di consapevolezza ingredienti fondamentali per chi sa cogliere le tante opportunità che la vita offre. Le avversità servono a formarci e a crescere ma ancora più importante le avversità ci insegnano a perdonare e a lasciare scorrere. Ci suggerisce di essere acqua più che pietra. Concludo con una citazione del grande Morihei Ueshiba che scriveva: “Utilizzate il vostro corpo per generare le forme; utilizzate il vostro spirito per trascendere le forme; unificate il copro e lo spirito per attivare l’Arte della Pace.”
Graziano Scarascia