il master reiki ed il suo ruolo
Il significato del mio ruolo di maestro Reiki è in evoluzione, infatti, procedendo di pari passo al personale cammino, ha aperto all’orizzonte della mia coscienza nuove consapevolezze fino ad ora sconosciute.
Ricordo bene il modello che ha influenzato i miei inizi come master, che era quello che si identificava nella classica figura del guru illuminato, preso dalle letture di Yogananda e krishnamurti cui cercavo di somigliare. Il riferimento Master che avevo avuto non si discostava molto da come avevo impostato il mio metodo di insegnamento. Infatti già allora emulavo e cercavo di copiare modelli che ritenevo affini, in quel momento storico, della mia evoluzione di anima in cammino.
Dopo 20 anni di pratica assidua e di lavoro costante con il Reiki, tante cose sono cambiate. “ Io sono cambiato”, la mia consapevolezza si è espansa enormemente, e pian piano nel tempo ho modificato la mia visione “idealistica del maestro”.
Se penso ai mutamenti che la mia vita ha subito dal 1991, anno in cui ho preso il primo livello, mi rendo conto di quanto questo percorso mi abbia fatto progredire. Intorno a me però gli atteggiamenti basici non sono cambiati molto: non noto sinceramente una maggiore apertura, ma si è mosso qualcosa nella terminologia collettiva, e dunque parole come energia, meditazione, chakra e yoga oggi vengono usate con una maggiore frequenza, anche se questo non significa che la coscienza abbia prodotto necessariamente maggiore consapevolezza.
Ancora oggi si è alla ricerca di modelli da emulare e idealizzare. Si delega il potere ad altri ed ad altro, bypassando la nostra innata e naturale forza spirituale che ci nutre.
Riconosciamo negli altri facilmente talenti e capacità, a volte quasi sublimi, dimenticandoci, ahimè, spesso del nostro potenziale creativo! Si insegna al meglio ciò che personalmente si è sperimentato, ed è per questo motivo che con il mio cambiamento interiore sono giunto al corrispettivo mutamento del mio metodo di insegnamento. Direi che oggi mi sento un master Reiki antroposofico, che si pone come intento primario quello di non creare dipendenza di nessun genere. Viviamo in un’era dove bisogna prendere consapevolezza del proprio maestro interiore, affinchè ci si possa esprimere creativamente.
Uso il Reiki con questo intento, un intento che favoreggia l’indipendenza e la libertà di spirito, indicando e riportando come esempio la strada da me percorsa ed incitando ognuno a percorrere la propria.
Sento dentro di me di essere oggi più libero, perchè ho avuto il coraggio di trascendere gli schemi e le forme a cui ero legato. Riconosco appieno il loro valore perche senza questi schemi oggi non avrei nulla da cui liberarmi. E’ anche grazie ad essi che sono divenuto ciò che sono.
I punti cardini di ieri rischiavano però di diventare catene immobilizzanti, tuttavia in questo ultimo anno ho avuto la fortuna di “illuminarmi” per quanto riguarda il Reiki. Ho rivisto e rivisitato tante cose radicate in me e alla fine ho spazzato via tutto ciò che mi limitava e frenava la mia naturale evoluzione.
In realtà intendo per “evoluzione” il processo di maturazione e metabolizzazione di tutto ciò che avevo buttato dentro per anni, praticando, leggendo e studiando Reiki, ma che di colpo sentivo troppo vincolante. Sentivo bisogno di “evacuazione” di tutto ciò che oramai era digerito e assimilato.
Non mi riconoscevo più in quegli schemi che per 20 anni avevo emulato e mai osato mettere in dubbio. So bene oggi che speculazione e manipolazione ruotano intorno al Reiki e quanti racconti misteriosi ci possano essere riguardo alle origini e ai simboli del Reiki. Inoltre tanta foschia sulla storia e sul fondatore del metodo. Quante voci e informazioni contrastanti le une alle altre. Nel Reiki spesso si predica bene ma si razzola male.
In tutto questo tempo che ho praticato Reiki ho sviscerato il metodo o “disciplina” profondamente. Ed è per questo che mi ritengo un conoscitore della materia Reiki e posso affermare con certezza che per me è stata la cosa più bella che mi è capitata nella vita.
E’ qualcosa che insieme a me si è evoluta ed è stato lo stesso Reiki a spingermi ad andare oltre, a non soffermarmi più a “copiare” o a seguire le regole e le tecniche degli altri, senza toglierne nessun merito.
Il Reiki stesso mi ha insegnato la lezione più importante della mia vita: “Il bisogno di lasciare andare tutto”
Mi sono improvvisamente reso conto che non proggredivo affatto, rimanendo legato al “vecchio”, a ciò che 100 e passa anni fa era in auge.
Di colpo tutto è diventato chiaro: lo stesso Reiki ha lavorato affinchè giungessi a comprendere che dovevo lasciare andare tutto ciò che avevo buttato dentro, comprendendo che il vaso era pieno e non poteva contenere nulla di nuovo, se prima non lo avessi svuotato. Ma per fare questo ci vuole coraggio e convizione.
Io ci ho provato, perchè sentivo che era “l’essenza del Reiki” a chiedermelo.
L’intento del fondatore del metodo era quello di trovare un mezzo che potesse “migliorare” l’essere umano. Con me ci è riuscito, sento che il Reiki mi ha migliorato e che attraverso il percorso ho migliorato il “mio Reiki”. Lo Sho Ten Reiki è il frutto di tale presa di coscienza. E’ la mia espressione personale di intendere e vedere il Reiki. E’ originale perchè nasce dal seme della mia esperienza ventennale e non importa se possa piacere o meno, se sia un metodo tradizionale o non, perchè cio che conta è che va bene a me!
Amo il Reiki e lo SHOTEN è la mia interpretazione personalizzata, il mio tributo, la mia evoluzione, “il mio Reiki.” Basta capire che è giunto il tempo di creare attingendo al nostro maestro intreriore dandogli uno spiraglio dove si possa esprimere liberamente. Infatti un vecchio detto afferma : ” Non seguire le orme dei saggi, ma cerca ciò che essi cercavano” .
Ed è con questa frase che auguro con cuore sincero a ogni praticante Reiki di poter migliorare ed evolvere se stesso ed il proprio Reiki, rimanendo così fedele all’essenza del Reiki che null’altro prevede.
Un forte abbraccio di luce illuminante.
MASTER REIKI
Graziano Scarascia
evoluzione naturale |
Quest’immagine spero illumini tutti coloro che continuano a delegare potere ad altri o ad altro. La grande luce illuminante, il grande miracolo dell’armonizzazione viene creato da noi. Siamo noi con la nostra sacralità a rendere le cose sacre. A buon intenditore poche parole! |
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